Milano, Teatro Manzoni
29 APRILE 2014 – ORE 20,45
Diana Or.i.s presenta
Lina Sastri
in
“Linapolina”
Le stanze del cuore
Spettacolo in prosa, musica e danza
SCRITTO E DIRETTO DA LINA SASTRI
Musicisti:
FILIPPO D’ALLIO – chitarra
GAETANO DESIDERIO – pianoforte
SALVATORE MINALE – percussioni
CLAUDIO ROMANO – 2° Chitarra e mandolino
GENNARO DESIDERIO – violino
GIANNI MINALE – fiati
SASA’ PIEDIPALUMBO – fisarmonica
GIUSEPPE TIMBRO – contrabbasso
Danzatore – DIEGO WATZKE
Idea scenica e disegno luci BRUNO GAROFALO
Arrangiamenti MAURIZIO PICA
Coreografie ALESSANDRA PANZAVOLTA
Direzione Musicale GAETANO DESIDERIO
Immagini videografiche CLAUDIO GAROFALO
Coordinamento costumi MARIA GRAZIA NICOTRA
Regia di Lina Sastri
Il mio nome finisce con l’inizio del nome della mia città, il nome della mia città finisce con l’inizio del mio nome, il nome della mia città comincia con la fine del mio nome, il mio nome comincia con la fine del nome della mia città.”Linapolina”. Ho provato a dirlo come un unico suono, e sembra proprio di dire, di cantare, sempre…Napoli…senza fine, Napoli, all’infinito. E’ per questo che ho voluto chiamare così questo spettacolo, questo concerto in musica e parole dove racconto la mia terra con la sua musica immortale, infinita, accompagnata da otto musicisti, passando, come sempre, dalla parola alla musica, alla danza, in un flusso dell’anima che va e viene, come il mare. Come sottotitolo ho scelto “le stanze del cuore” perché, scrivendolo, provandolo, mi sono accorta che ogni parola, verso, o nota visitavano uno spazio del palcoscenico, facevano vivere suoni e pensieri. Per la prima volta, ogni parola è scritta da me, ogni verso è nato di getto, e così è rimasto, e l’ho collocato nello spettacolo, che così è diventato una “cantata poetica in musica”. Cominciai con “Cuore mio” a raccontare la mia musica che si fa teatro, e poi seguirono “Melos”, “Corpo celeste”, “Mese Mariano”, e poi le parole de “La casa di Ninetta”, fino a “Per la strada”, dove scelsi la musica napoletana contemporanea. Ora è tempo di ritornare a casa, quella conosciuta, ma con il bagaglio di questi anni, che mi hanno fatto mescolare da sempre strumenti e note senza fermarmi alle vie conosciute, ma cercando, sempre, vie nuove di musica, percorsi che non hanno paura di cantare la tradizione senza limitarsi alla tradizione, cercando nella musica il teatro, guardando ad ogni canzone come a un momento di emozione da comunicare con la voce, con il canto, con il corpo, con il cuore, con l’anima. Con la scelta degli strumenti e dei colori della musica, con la luce, con i silenzi. La libertà è la nota più bella, me la concedo, è il regalo più grande che mi fa la musica, è per questo che la scelgo, oggi più che mai, come una tappa importante della mia vita dedicata al teatro e all’arte.