In questi giorni ricorre il 70esimo anniversario dallo storico annuncio radio con il quale, l’imperatore Hirohito, accettò i termini per la resa del Giappone imposti dagli alleati alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Il cinema ha dedicato all’imperatore del Giappone pochi film e, a riempire questo vuoto, ci ha pensato il regista russo Aleksandr Sokurov, con IL SOLE uscito nelle sale nel 2005.

Il film è ambientato nel Sol Levante, al termine della guerra mondiale, ed è incentrato sulla vita di Hirohito, sulla sua decisione di collaborare con MacArthur e di rinunciare pubblicamente alla sua divinità diventando, nel contempo, il simbolo di una nazione ferita e distrutta e dell’unità di un popolo orgoglioso delle proprie tradizioni e della proprio cultura.

Questo film di Sokurov è l’ultimo atto di una trilogia che, il regista russo, ha dedicato ai potenti del secolo scorso; qui, ne IL SOLE, l’imperatore ha le sembianze di Issey Ogata, attore comico molto famoso in Giappone che, a detta dei critici, ha dato un’interpretazione degna di nota.

La storia si sviluppa tra gli ambienti rarefatti del palazzo imperiale, in cui il regnante diventa persona normale con le sue passioni e le sue debolezze senza dimenticare che gli obblighi che il ruolo gli impone, e quelli adrenalinici del quartiere delle forze armate americane intenzionati a processare l’imperatore per crimini contro l’umanità.

Indimenticabile la scena dell’uscita di Hirohito dall’ufficio del comandante in capo delle forze armate americane: l’imperatore non è in grado di aprire la maniglia della porta perché, finora, qualcuno aveva provveduto per lui così come è imperdibile quella in cui il nostro protagonista, sul finale del film, dice alla moglie: “siamo liberi”.

Al film do 4 stelle su 5: consiglio la visione del film, soprattutto, agli appassionati di storia contemporanea mentre agli altri, desiderosi di vederlo per pura curiosità, faccio presente che la storia potrebbe risultare noiosa.