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Bianco, rosso e verdone

Domenica 26 maggio si sono tenute, in tutta Europa, le votazioni per designare i nuovi membri del Parlamento Europeo e, in molti comuni italiani, si è votato pure per scegliere sindaco e membri del consiglio comunale.
Se penso alle elezioni e penso ad un film mi viene, subito, in mente quello di Verdone dal titolo molto particolare: Bianco, rosso e Verdone che, personalmente, ritengo una delle pellicole più riuscite del regista romano.
Bianco, rosso e Verdone è un film del 1980, per la precisione è il secondo diretto ed interpretato da Carlo Verdone, articolato in tre episodi nei quali i protagonisti maschili hanno in comune il fatto di mettersi in viaggio, da soli o accompagnati, per raggiungere i paesi di origine e, poter così, votare.
I protagonisti, tutti interpretati da Verdone, sono: Furio logorroico e pedante, Mimmo ragazzotto ingenuo e Pasquale Ametrano che da Monaco di Baviera si mette in marcia per raggiungere Matera dando sfoggio di tutti i vizi e le virtù dell’italiano emigrato che torna in Patria.
Il film si può definire un “road-movie”, i tre protagonisti hanno un’auto: Furio viaggia su una Fiat 131 bianca, Pasquale su un’Alfa Sud rossa e Mimmo su una Fiat 1100 D verde ed ecco spiegato come il regista è arrivato a creare un titolo così fortemente italiano.
Bianco, rosso e Verdone mette in mostra pregi e difetti della società e della classe politica che, allora come oggi, rimangono bloccati da antagonismi di partito che creano disordine ed incertezza affinché, alla fine, tutto rimanga uguale; girato più 34 anni fa, questo film, è ancora molto attuale.
Da segnalare la partecipazione al film della Sora Lella, sorella di Aldo Fabrizi, nella parte della nonna, saggia e a tratti rassegnata, di Mimmo e, fortissimamente, voluta da Carlo Verdone nonostante le perplessità del produttore, Sergio Leone, preoccupato dalle precarie condizioni di salute dell’attrice.
Sergio Leone manifestò un’altra perplessità riguardo al titolo che ricorda un film con Sofia Loren, uscito nel 1972, dal titolo Bianco, rosso e… che, però, non ebbe molto successo al contrario di quanto avvenne con Bianco, rosso e Verdone.
A questo film assegno 5 su 5 perché ritengo che sia un piacevole film comico che dimostra come costruire bene una storia e definire i particolari dei personaggi serva a creare un successo senza ricorrere alle scorciatoie rappresentate da battute volgari e scurrili.

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