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Al debutto IL BALLO con Sonia Bergamasco

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3-22 marzo 2015
MILANO – Teatro F. Parenti – Sala Tre
Sonia Bergamasco
IL BALLO
Racconto di scena ideato e interpretato da Sonia Bergamasco liberamente ispirato a Il ballo di Irène Némirovsky
Produzione Teatro Franco Parenti / Sonia Bergamasco
Sonia Bergamasco, Premio Eleonora Duse 2014
Durata 60 minuti

Un’infanzia infelice è come un’anima
senza sepoltura, geme in eterno.

La faccenda è questa. I bambini, soprattutto quelli più soli, inventano storie e se le raccontano in voce. Poco tempo fa ho assistito a un bellissimo spettacolo di Ermanna Montanari che – sola in scena – introduceva “al gioco” spiegando come il teatro sia cominciato per lei da bambina, in una camera buia di specchi e di cose “buone”, nella cosiddetta camera da ricevere, odorosa e segreta.
Raccontarsi le storie, quelle vere e soprattutto quelle immaginate, è cosa che fanno i bambini e che fanno anche i cosiddetti matti, che non possono dimenticare di essere stati bambini.
La storia di Antoinette, raccontata con ferocia pirotecnica da Iréne Nèmirovsky nel suo romanzo breve intitolato Il ballo, uscito a Parigi nel 1930, fece da subito un grande scalpore. Successo di vendite, successo teatrale, trasposizione cinematografica.
Questa storia raccoglie cinque voci essenziali: la madre, la figlia, il padre, l’istitutrice e la vecchia cugina. Una storia di vendetta e disamore. Attraverso lo sguardo di Antoinette, la figlia adolescente, cerco negli specchi le figure di un teatro che sonnecchia nelle pieghe del quotidiano. Cerco il teatro di un bambino solo che costruisce il suo mondo perché il mondo conosciuto (quello degli adulti) non è bello e non gli piace. La storia di Antoinette, è molto più di questo. E’ la presa di coscienza del rispecchiamento umano e feroce di due donne, madre e figlia. E’ l’arma di vendetta di una scrittrice che sempre, in ogni sua opera, ricorda e non perdona. La scrittura come arma, scoperta molto presto da Irène, proprio contro quella famiglia, quella madre che non aveva saputo amarla. E’ anche una dichiarazione d’amore nei confronti della letteratura, del libro come oggetto e come cura, della lettura come invenzione di mondi e materia sediziosa. E Il Piccolo principe, ma anche Cenerentola, e Biancaneve si affacciano da questi specchi e affondano lo sguardo sul presente. Gioco, vita, storie e destino.
Sonia Bergamasco






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