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Al debutto GOOD PEOPLE

Luca Lazzareschi in GOOD PEOPLE Ph Salvatore Pastore Ag Cubo

2 – 10 febbraio 2015
MILANO – Teatro Franco Parenti – Sala Grande
GOOD PEOPLE
di David Lindsay-Abaire
(Premio Pulizer 2007)

traduzione di Roberto Andò e Marco Perisse
con Michela Cescon, Luca Lazzareschi, Loredana Solfizi, Roberta Sferzi, Nicola Nocella, Esther Elisha
scene e luci Gianni Carluccio
musiche Carlo Boccadoro

regia Roberto Andò

DURATA 130 minuti (incluso intervallo)

Produzione Michela Cescon – Zachar Produzioni – Teatro Stabile di Catania – Napoli Teatro Festival

Siamo a Southie, sobborgo povero e periferico di Boston, dove è’ cresciuto lo stesso Lindsay-Abaire, e dove una notte in un seminterrato di una chiesa poche persone giocano al Bingo, tra cui Margie Walsh, protagonista della pièce, che si ritrova nuovamente licenziata dal lavoro a causa dei suoi continui ritardi. Nel tentativo disperato di trovare una nuova occupazione Margie pensa di chiedere aiuto ad un vecchio compagno di scuola, Mike, con cui ha avuto una relazione da ragazza, e che è’ riuscito ad andarsene dal quartiere, a fare successo e crearsi una nuova vita nel ricco Chestnut Hill.
Mike, apparentemente sicuro e arrivato, sarà in grado di tenere testa a Margie e affrontare, ritrovandola, le sue umili origini? E Margie, riuscirà a trovare una soluzione ai suoi problemi senza mettere a rischio quel poco che possiede?
Questo Good People è un scambio continuo tra chi “ha” e chi “non ha”, un confronto acuto sulla “fortuna”, sulle famiglie, sul luogo dove veniamo al mondo che condiziona il nostro inizio e il modo in cui riusciremo a vivere, sul destino. Attraverso gli occhi di personaggi che catturano e che ci restano dentro, con dialoghi arguti, spiritosi, intensi e commoventi (il dolore non è’ mai lontano dalla risata, dalla battuta), con un procedere sia rude che tenero, l’autore riesce a parlarci di quell’insormontabile ferita che è’ la divisione tra classi sociali e di quel dilemma, a cui non si sa rispondere, se è’ la forza di un carattere o l’arrivo di un soffio di fortuna che determina il destino di una persona. E così i personaggi di questa pièce di Lindsay-Abaire si ritengono tutti delle “brave persone”, anche se ognuno di loro ha un’idea diversa di cosa questo significhi. E sembra che alla fine tutto ruoti attorno a questa domanda: chi è’ una persona perbene? Cos’è’ la bontà?

La regia è affidata a Roberto Andò (reduce dal recente successo del film Viva la libertà) che afferma: «È raro leggere scrittori teatrali contemporanei dotati di una così intrigante sottigliezza e imbattersi in personaggi credibili quanto quelli di questa pièce, tutti immersi nell’alto grado di verità della sua protagonista, Margie, eroina del segreto e della fatalità, come tale limpida messaggera di quell’autorevolezza dell’umano che ogni vera opera d’arte dovrebbe lasciare emergere»

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