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Nasce la Sala Eduardo De Filippo

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In una stanza della Biblioteca Nazionale che si affaccia sul golfo di Napoli c’era da tempo una grande fotografia di Eduardo De Filippo con il volto semicoperto dalla maschera di Pulcinella. Forse è una caso, ma questa è da ieri la nuova, accogliente dimora degli scritti, dei copioni, alcuni scritti “a mano” altri dattiloscritti sulla leggera “carta velina” come si usava un tempo, e delle fotografie, delle locandine, dei documenti, dei programmi di sala, dei manifesti delle tante tournée compiute in Italia e all’estero, e ancora antichi e preziosi copioni di autori napoletani, messi insieme negli anni con pazienza ed amore da Eduardo De Filippo. È il gran patrimonio che Eduardo De Filippo raccolse e conservò durante lunghi anni appassionati nel suo amato Teatro San Ferdinando.

«Da oggi questa sarà la Sala Eduardo De Filippo» dice soddisfatto il direttore Mauro Giancaspro accogliendo con un sorriso i facchini della ditta di Trasporti Premio che, sponsorizzando il delicato trasloco, sono giunti all’alba da Bologna al Maschio Angioino, nei locali dell’Istituto di Storia Patria, per prendere in consegna e imballare i preziosi materiali. Più di centocinquanta scatole sono state trasferite così nel vicino Palazzo Reale. Un tragitto breve e significativo, un incontro cordiale e importante, ripreso dalle telecamere con cui il regista Francesco Saponaro sta documentando passato, presente e futuro della memoria eduardiana. Ad accogliere i primi pacchi per sistemarli nella sala dagli altri stigli di legno chiaro Mauro Giancaspro naturalmente, e Gennaro Alifuogo «che ha lavorato a lungo per arrivare a questo traguardo e sarà il responsabile del “fondo” che già conosce perfettamente per aver collaborato con gli amici dell’Istituto di Storia Patria che ha conservato tutto fin da quando iniziarono, dopo che Luca De filippo ebbe donato il teatro alla città, i lavori di restauro del San Ferdinando», dice Giancaspro accogliendo Claudio Novelli che ha da sempre ha custodito le memorie eduardiane per il prestigioso Istituto napoletano ed ha seguito il trasloco fino alla nuova sala della biblioteca nazionale. Con loro Francesco Somma, segretario della fondazione Eduardo De Filippo, e la dottoressa Rosaria Savio, bibliotecaria che non nasconde la sua emozione mentre apre il primo dei “pacchi” preziosi. Ecco il copione di “Pericolosamente” con tanto di “timbro di censura”, e via via tanti altri, conservati in bell’ordine, numerati in ordine, testimoni del gran lavoro di un autore che, dice ancora Mauro Giancaspro «vogliamo sia studiato e conosciuto nel suo lavoro di autore, perché penso, e non sono certo il solo, che Eduardo De Filippo sia uno dei grandi drammaturghi europei, ed a lui vogliamo rendere omaggi al più presto, proprio in occasione delle iniziative che lo ricorderanno in occasione del trentennale dalla sua morte, con una mostra realizzata con la collaborazione della Direzione Generale dello Spettacolo. Abbiamo preso infatti accordi in tal senso con il direttore slavo Nastasi e con il nostro attuale direttore generale Rossana Rummo, molto legata alla vita culturale della città fin dai tempi della sua presidenza al Teatro Stabile di Napoli».

Si metterà dunque in mostra una parte di tutto questo gran patrimonio del teatro, e servirà certo a farlo conoscere ed amare a tanti napoletani che vorranno costruire il loro “viaggio nella memoria eduardiana”, ma quel che più importa tutto questo materiale, già messo in ordine degli anni grazie al lavoro di altri studiosi dell’Associazione Voluptaria durante il tempo della sua permanenza al Maschio Angioino, continuerà a vivere per essere consultato da chi vorrà studiare una parte importante della nostra storia e della nostra cultura, quella che fu attraversata dal genio grande di Eduardo De Filippo. Tutto inventariato e catalogato ora, «secondo le procedure internazionali e reso visibile collegandosi con il sito della Biblioteca Nazionale, www.bnomline.it».

quartaparetepress.it

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