Giobbe Covatta – Enzo Iacchetti
MATTI DA SLEGARE
di Axel Hellstenius
Versione italiana della commedia Elling & Kjell Bjarne
Traduzione Giovanna Paterniti
con Irene Serini, Sara Damonte
scene e costumi Francesca Pedrotti
disegno luci Carlo Signorini
musiche Ugo Gangheri
adattamento e regia Gioele Dix
sabato 11 febbraio 2017 – ore 21.00
Dopo un’impressionante serie di “esauriti” nei teatri visitati lo scorso anno, MATTI DA SLEGARE, coprodotto la passata stagione dal Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano e Mismaonda, viene ripreso in tournée a grande richiesta nella stagione 2016/17.
A raccontare la vicenda dei “matti” Giovanni e Elia e il loro percorso di reinserimento nella società un formidabile terzetto formato da Giobbe Covatta e Enzo Iacchetti (sul palco) e Gioele Dix (alla regia), ovvero tre dei più apprezzati, riconoscibili, simpatici e popolari personaggi della scena italiana. Grazie all’interpretazione divertente, credibile, a tratti persino commovente, e alla regia attenta e leggera, lo spettacolo si dipana fresco e ironico, mai intaccato, nonostante il tema sensibile trattato – la malattia mentale – da tentativi di patetismo o retorica.
In scena anche Irene Serini nel ruolo dell’assistente sociale Franci e Sara Damonte nel doppio ruolo della dottoressa Manu e della vicina di casa Rita.
Protagonisti della storia Elia (Iacchetti) e Giovanni (Covatta), divenuti amici inseparabili dopo una lunga esperienza in una struttura psichiatrica protetta. “Promossi” al termine del percorso terapeutico, vengono mandati dal sistema sanitario a vivere da soli in un appartamento nel centro della città. Si tratta di un esperimento e di una prova molto importante: dovranno provare a inserirsi nella società civile e dimostrare di saper badare a se stessi.
Elia, che non ha mai conosciuto il proprio padre, aveva vissuto sempre solo con la madre, imbastendo con lei un rapporto morboso ed esclusivo. Alla morte della donna, si era perciò rivelato totalmente incapace di prendersi cura di sé e il suo ricovero era stato inevitabile. Il lungo trattamento terapeutico non ha però fiaccato la sua profonda sensibilità e un senso innato dell’autoironia.
Giovanni, il compagno di avventura, è al contrario un omaccione dai modi ruvidi e spicci, fissato col cibo e soprattutto col sesso, che peraltro non ha ancora avuto modo di sperimentare. È un uomo generoso e impulsivo, la cui fragilità è segno del disperato tentativo di cancellare le ferite procurategli da una madre alcolista e un patrigno violento.
Tratto dalla commedia Elling & Kjell Bjarne del norvegese Axel Hellstenius (da cui fu tratto nel 2001 il film Elling diretto da Petter Næss, candidato all’Oscar come migliore film straniero 2002), lo spettacolo racconta il percorso tortuoso, complicato ed esaltante che condurrà i due “matti” a slegarsi dai tanti fantasmi piccoli e grandi che li hanno resi infelici per gran parte della loro vita.
Entrambi riusciranno a trovare una strada personale per il reinserimento nel mondo. Elia troverà nella poesia e nella forza comunicativa delle parole la propria ragione di vita, mentre Giovanni si accorgerà di poter essere utile agli altri con il suo lavoro e il suo buon cuore.
Un intenso e delicato ritratto di vita e amicizia, di passioni e dolori, di fobie e scelte coraggiose in cui l’arte e l’amore diventano strumenti di guarigione e riscossa.