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“Le sorelle Macaluso” di Emma Dante

Macaluso_fotoMaringolaOR
 

Piccolo Teatro Grassi (via Rovello, 2)
dal 6 al 18 maggio 2014
Le sorelle Macaluso
testo e regia Emma Dante
con Serena Barone, Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Italia Carroccio, Davide Celona,
Marcella Colaianni, Alessandra Fazzino, Daniela Macaluso, Leonarda Saffi, Stephanie Taillandier
luci Cristian Zucaro
armature Gaetano Lo Monaco Celano
organizzazione Daniela Gusmano
produzione Teatro Stabile di Napoli,
Théâtre National – Bruxelles, Festival d’Avignon, Folkteatern – Göteborg
in collaborazione con Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale

Emma Dante, una delle più interessanti e controverse registe italiane, arriva per la prima volta al Piccolo Teatro di Milano con una “storia matriarcale”, Le sorelle Macaluso, al Teatro Grassi dal 6 al 18 maggio 2014. La famiglia è formata da sette sorelle, Gina, Cetty, Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella, morta qualche anno prima. È il funerale di una di loro e, dopo la cerimonia, le sorelle si fermano a ricordare ad evocare, a rinfacciare, a sognare, a piangere e a ridere della loro storia. La scena è vuota e buia. Soltanto ombre abitano questo vuoto finché l’oscurità espelle una donna, adulta e segnata. I morti appaiono sul fondo, mescolati insieme ai vivi, pronti ad apparire e a scomparire. Sulla scena, un giovane padre appare alla figlia cinquantenne, una moglie avvinghiata al marito in un eterno amplesso, un uomo fallito anche da morto. Emergono sogni rimasti sospesi tra le ombre e la solitudine. Nel confine tra qua e là, tra ora e mai più, tra è e fu, i morti sono pronti a portarsi via la defunta. Se ne stanno in bilico su una linea sopra cui combattere ancora, alla maniera dei pupi siciliani, con spade e scudi in mano. Le sorelle Macaluso sono uno stormo di uccelli sospesi tra la terra e il cielo, in confusione tra vita e morte, una famiglia in movimento che entra ed esce dal buio.

Tutto si ispira al piccolo racconto che mi fece una volta un amico. Sua nonna, nel delirio della malattia, una notte chiamò la figlia urlando. La figlia corse al suo letto e la madre le chiese: «in definitiva io sugnu viva o morta?» La figlia rispose: «viva! Sei viva mamma!» E la madre beffarda: «see viva! Avi ca sugnu morta e ‘un mi dicìti niente p’un fàrimi scantàri» (sììì viva… Io sono morta da un pezzo e voi non me lo dite per non spaventarmi).

Emma Dante

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