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“DELL’AMORE E DI ALTRI DEMONI”: PRIMA NAZIONALE AL TEATRO LIBERO

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MILANO – TEATRO LIBERO
Dall’11 al 23 marzo 2015

DELL’AMORE E DI ALTRI DEMONI

Pubblicità / tel: +39 3460730605

di Gabriel García Márquez

diretto e interpretato da Corrado Accordino

assistente alla regia Valentina Paiano
costumi Maria Chiara Vitali

animation project by MicrofilmStudio
lead animator Federico Cadenazzi
animators Chiara Lorenzon e Marco Enea Spilamberto
graphic illustration Chiara Vitale

produzione La Danza Immobile/Teatro Binario 7

Sono gli anni dell’inquisizione spagnola. Il più terribile dei demoni, la più ossessiva delle condanne, l’amore!
Un racconto magico e terrificante, dove l’indifferenza di un padre e la malvagità di una madre creano mostri e disincanti nel cuore dell’indesiderata figlia.
Allora per lei sarà l’isolamento, il costruirsi un mondo altrove, fatto di menzogne e inganni.
Fino a quando la giovane ragazza verrà morsa da un cane rabbioso, e la malattia che la contagerà verrà letta e interpretata come un segno del demonio.

A quasi un anno dalla scomparsa di Gabriel García Márquez, Corrado Accordino sceglie di rendere omaggio al Premio Nobel mettendo in scena il romanzo Dell’amore e di altri demoni in forma di spettacolo-tributo.
Lo spettacolo vuole restituire tutta la forza del racconto originale. E per evocare sulla scena la voce della poetica di Márquez, il regista e interprete Accordino sceglie di seguire contemporaneamente tre percorsi: la parola, la musica e le immagini. Da questa necessità nasce la collaborazione con gli animatori di MicrofilmStudio di Milano: dare forma all’intuizione di un dialogo su più livelli, in cui corpo e parole dell’unico attore in scena s’intrecciano con immagini simboliche, divinatorie o allucinanti.

Dell’amore e di altri demoni è una storia dove la fede non è fede, i demoni non sono demoni, l’amore non è amore. Dove niente è quello che deve essere. Tutti sono al posto sbagliato. Tutto è inversamente collocato sotto il cielo. Tutto è, nella vita della bella protagonista, profondamente e inevitabilmente ingiusto. Chi giudica non sa giudicare. Chi ama non sa come si fa. Il potere che dovrebbe per sua natura proteggere i deboli esercita invece l’ingiustizia. L’ignoranza in questa storia nasce dai libri, in seno all’intelligenza si manifestano le sue aberrazioni. E a noi, lettori e spettatori di questo assurdo, cosa resta?

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