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Alabama Monroe – Una Storia D’amore film

maybelle

Spesso si ha la sensazione che le grandi storie d’amore possano esistere solo nei film, si può uscire dalla sala gonfi di commozione, ma si sa dentro di sé che è stato un sogno di visione e resta un film.
Assistendo ad Alabama Monroe – una storia d’amore di Felix Van Groeningen scatta un’empatia che raramente si prova e il merito va ai due protagonisti – Elise (Veerle Baetens) e Didier (Johan Heldenbergh), al bluegrass, a uno script che lascia il segno come se fosse un tatuaggio indelebile e a una regia che con precisione e raffinatezza mette in quadro momenti di vita tra eros e thanatos.
Elise gestisce uno studio di tatuaggi, per lei è come una filosofia di vita, ogni passaggio e ogni persona importante che incontra lo incide sulla sua carne  – «c’è sempre qualcosa nella vita che valga la pena mettere sul proprio corpo». Didier è innamorato dell’America, la vede come il Paese che offre mille chance, ma anche dalle mille contraddizioni che scopre, in particolare, quando  il dolore bussa alla loro porta. L’America è anche la patria della musica bluegrass («il country nella versione più pura»), l’uomo la pratica e interpreta con tutta la passione possibile suonando il banjo («come se ringhiasse») in un gruppo musicale. Tra i due è amore a prima vista: a farli incontrare sono la scintilla di passione amorosa e la musica.
Da un amore così puro, travolgente, che fa vivere a loro – e di riflesso a noi – delle emozioni viscerali non poteva non nascere un “frutto” altrettanto puro, Maybelle.
Proprio come nella vita vera, il destino può essere crudele e sconvolgere l’equilibrio individuale e/o di una famiglia. Con una delicatezza altrettanto rara, Carl Joos e F. Van Groeningen scrivono anche questi momenti (tra cui lo spegnersi della vitalità della bambina – senza mai cercare il facile pietismo), gli interpreti li mettono in scena con una dignità che lascia disarmati, in un turbinio di emozioni che attraversano completamente lo spettatore, provocandogli pelle d’oca, sorrisi di commozione e gioia. A esaltare una composizione drammaturgica perfetta l’ottimo lavoro di montaggio (Nico Leunen) che ci fa attraversare i diversi piani temporali della storia, quasi a voler creare una sintonia con l’altalena di sensazioni.
La colonna sonora sancisce i passaggi drammaturgici offrendo ora un respiro (rispetto alla sferzata di dolore appena ricevuta), ora dei brividi che sembrano percuotere non solo noi che guardiamo, ma anche Elise e Didier in un vortice di vibrazioni senza fine. È qui la chiave più forte di Alabama Monroe, non è solo una storia d’amore da film, ma si percepisce sulla propria pelle come tutto quello che si prova grazie al grande schermo può essere vero e profondo. Elise e Didier pullulano di vita nonostante l’ineluttabilità del destino, sono diversi, ma si uniscono per l’eternità nonostante le differenti risposte alla sofferenza.
Guardando e partecipando a ciò che accade sullo schermo, non può non tornare in mente La guerra è dichiarata di Valérie Donzelli: l’amore può essere messo a dura prova dalle scosse improvvise della quotidianità e queste pellicole restano in noi anche dopo che le luci in sala si sono riaccese.
Il regista belga personalizza i canoni del melodramma, pennellando una storia intima ed eterea, che lascia una cicatrice incancellabile in chiunque la guarda e si lascia travolgere: rimanere indifferenti è impossibile!

http://www.centraldocinema.it

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